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“Un augurio a tutti noi: impariamo a riconoscere l’inganno, impariamo a riconoscere l’ingannatore, cerchiamo, proviamo, a non diventare suo complice”

Ognuno di noi attraversa un tempo nel proprio cammino di vita, che chiama ad una sosta, chiama ad una pausa, un tempo dedicato a riflettere, una riflessione che anticipa l’azione.

Spesso accade che ci fermiamo perché un evento inaspettato ci obbliga a farlo, qualche volta per aggiornare il nostro vivere quando riteniamo che ciò, appunto l’aggiornare, sia necessario.

Nel primo, come nel secondo caso, assume particolare importanza riconoscere cosa mi attendo dalla scelta e, di conseguenza, dall’agire.

Acquisto un veicolo, assumo un dipendente, firmo un contratto di trasporto, assicuro i mezzi e le merci… e così via, tante le circostanze e le occasioni in cui sono obbligato a scegliere.

In quante circostanze, nel lavoro così come nella vita privata, mi sono accorto che l’aspettativa della scelta è stata, successivamente, disattesa?

Se ciò è accaduto, e probabilmente ancora accade, mi chiedo il perché?

Se ho acquistato il gasolio un po’ caro cambio fornitore, ugualmente per molti piccoli acquisti che ogni azienda è chiamata quotidianamente a provvedere, ma se la decisione da assumere riguarda uno degli aspetti più rilevanti (un investimento, strategia di mercato, relazioni ecc.) per l’azienda, così come nella vita, è certo che desidero evitare d’essere ingannato.

Già, mi verrebbe da aggiungere che l’inganno è dietro l’angolo, mi verrebbe da aggiungere che non è vero: l’inganno è dietro l’angolo quando assumo il rischio di essere ingannato.

Eccomi, dunque, ad una prima considerazione: l’inganno ha due protagonisti, l’ingannatore e l’ingannato.

Va bene, ho scoperto l’acqua calda, ma se per lavarmi o per riscaldarmi desidero l’acqua calda e, dopo essermi rivolto a un idraulico, l’acqua continua a essere fredda, è evidente che mi chiedo se ho sbagliato.

Certo, sono stato ingannato ma, probabilmente, ci sono state delle motivazioni che avrebbero potuto evitarlo.

Infatti, ho fatto esperienza e non accadrà più, ho chiesto informazioni, ho individuato un’azienda specializzata, mi costa un po’ di più però mi garantisce un servizio.

Ecco, dunque, una seconda considerazione: l’informazione, naturalmente se onesta, comprovata, sperimentata, aiuta ad evitare l’inganno.

Qualche volta, invece, l’inganno si nasconde, neppure troppo bene, tra interessi più o meno legittimi, con la complicità dell’ingannatore con qualche ingannato per ingannare i più.

Allora accade che, se voglio l’acqua calda, si offre un idraulico, un po’ mago un po’ farabutto, che sostiene d’essere migliore, o, il migliore, e utilizzando false tecnologie e finte competenze, essendo in realtà per nulla o poco competente, convince d’essere il soggetto giusto per risolvere il problema.

Di che idraulico sto scrivendo? Del finto idraulico che promette un’acqua calda diversa, certamente migliore e vuole dimostrarmelo con parole e atteggiamenti che apparentemente attraggono (mi scusi se la interrompo, siamo qui per l’acqua calda, perché mi offre un gestionale oppure delle opportunità uniche di lavoro?) ma nella sostanza mi confondono.

Chi siete voi, un po’ maghi un po’ farabutti, vestiti da idraulici, che non vi sporcate le mani facendo impianti e giocate a un gioco che conoscete solo voi e di cui io, prima o poi, sarò vittima?

E chi sono io se accetto d’essere, prima o poi, vittima d’una scelta che nasconde, neanche troppo bene, un inganno simile?

Ho bisogno d’una pausa, di tempo per riflettere, l’acqua calda non è un argomento banale, l’ho scoperto con i recenti episodi bellici, serve un idraulico che sia specializzato ma soprattutto che sia un idraulico.

Chi si nasconde sotto false apparenze, per favore, cambi mestiere, si presenti con la sua vera natura.

Ecco dunque una terza considerazione: “guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore ma dentro son lupi rapaci”.

Occhio dunque a questi falsi idraulici perché “un albero cattivo non può produrre frutti buoni”.

Un’ultima riflessione è d’obbligo perché il 2022 è stato davvero complicato e ne siamo usciti grazie a un impegno continuo e costante di tutta l’associazione e grazie al contributo di tutti gli associati.

Non è stato facile affrontare la mancanza dello sconto sulle accise né gli altri temi che ci tormentano da tempo e ancora in sospeso a livello normativo.

Per il 2023, ma direi per il futuro, un augurio a tutti noi: impariamo a riconoscere l’inganno, impariamo a riconoscere l’ingannatore, cerchiamo, proviamo, a non diventare suo complice, ne va della qualità dell’impianto idraulico.

Viva la FAI e buon lavoro a tutti.

Il Presidente di F.A.I. Regionale Veneto – Gianni Satini