ANITA, CONFARTIGIANATO TRASPORTI, FAI, FISI, CNA-Fita scrivono al Governo e si vedono costrette ad annunciare la proclamazione dello stato di agitazione a tutela dei diritti delle imprese di autotrasporto preavvisando che, in assenza di risposte soddisfacenti ed immediate da parte di Arcelor Mittal, non si esclude il ricorso a iniziative di protesta mirate, ivi compreso il fermo dei servizi di trasporto stessi.
Le imprese lamentano
- Impegni disattesi relativamente a pagamenti per servizi giร erogati che pesano fortemente sulla continuitร operativa di imprese di autotrasporto che giร nel recente passato non hanno potuto recuperare ingenti crediti maturati con la precedente gestione ILVA.
- La posizione di forza di Arcelor MIttal rispetto ai numerosi fornitori le ha consentito di ingenerare un intollerabile sbilanciamento in proprio favore nella definizione dei rapporti contrattuali, al punto da cagionare in alcuni casi lโesclusione unilaterale di imprese che da sempre collaboravano con il siderurgico.
- Un atteggiamento dilatorio che, unitamente alla carenza di punti di riferimento fissi nellโinterlocuzione circa le questioni aziendali, getta unโombra di persistente incertezza su un futuro giร di per sรฉ complesso, rendendo il clima di lavoro insopportabile e la preoccupazione degli imprenditori non oltre sostenibile
LA PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE INVIATA AL GOVERNO
FONTE: FAI-CONFTRASPORTO