COMUNICATO CONGIUNTO – Le Associazioni dell’autotrasporto FAI Veneto, CNA Fita Veneto e Confartigianato Trasporti Veneto denunciano con forza la situazione che rende l’attività nel settore container sempre più schiacciata tra aumento dei costi ammnistrativi ed operativi.
Le imprese di autotrasporto sono costrette a subire attese estenuanti per il carico e lo scarico dei container, con tempi che spesso superano ogni compatibilità con la tematica della sicurezza. Una gestione inefficiente dei flussi e la cronica mancanza di organizzazione stanno generando danni economici ingenti alle aziende e gravi disagi ai lavoratori del settore.
Le nostre imprese non possono più farsi carico, da sole, dei maggiori costi derivanti da queste inefficienze: costi di gestione amministrativa esagerati, ore di attesa non retribuite, mezzi fermi, personale sotto stress e ritardi su tutta la filiera logistica. È una situazione che penalizza non solo l’autotrasporto, ma l’intero sistema portuale veneziano, mettendo a rischio non solo la tenuta economica delle imprese, ma anche gli stessi lavoratori che si trovano costretti ad operare in condizioni precarie di sicurezza, senza considerare che mancano anche i servizi minimi a supporto delle loro normali esigenze fisiologiche.
Per queste ragioni, annunciamo l’introduzione, a partire dal 3 giugno di una port fee – che verrà applicata ai servizi resi presso il porto di Venezia. Si tratta di una misura necessaria per compensare almeno in parte, così come avviene in altri porti d’Italia (ad esempio Genova, La Spezia), i maggiori costi sostenuti dalle imprese a causa di una situazione che non dipende dalla loro volontà.
Invitiamo le autorità portuali e tutti i soggetti coinvolti nella filiera logistica portuale ad attivarsi immediatamente per risolvere le criticità evidenziate. Le nostre associazioni restano disponibili al dialogo, ma non possiamo più tollerare che l’autotrasporto venga considerato l’ultima ruota del carro.
FAI VENETO – CNA FITA VENETO – CONFARTIGIANATO TRASPORTI VENETO
